Il centrocampista bianconero alla fine degli anni 80 ha ricevuto la chiamata dall’esercito ucraino: «Non combatterò contro il Paese dove vive la mia famiglia: voglio solo la pace»
di Francesco Tortora
Corriere della Sera
E’ stato uno dei più talentuosi calciatori dell’ex Unione Sovietica e il primo a vestire la casacca di una squadra italiana. Il cinquantatreenne Alexander Zavarov, ex centrocampista della Juventus alla fine degli anni ‘80 e oggi vice-allenatore della nazionale ucraina, come molti suoi connazionali ha ricevuto nei giorni scorsi una lettera di richiamo alle armi. Da parte sua Zavarov ha fatto sapere pubblicamente che si rifiuterà di imbracciare le armi nei territori dell’Ucraina orientale e di combattere contro la Russia, paese che considera come una seconda patria
Coscrizione obbligatoria
Nonostante la tregua entrata in vigore domenica scorsa nell’Ucraina Orientale, la possibilità che il conflitto tra truppe locali e quelle dei separatisti filorussi si riaccenda è tutt’altro che un ipotesi remota. Proprio per questo Kiev ha deciso lo scorso gennaio di arruolare circa 100.000 nuove reclute che hanno un’età compresa tra i 25 e i 60 anni. Tra questi c’è anche l’ex centrocampista della Juventus e Yuriy Syvukha, ex portiere del Metalist Kharkov, una delle più popolari squadre ucraine anche ai tempi dell’Urss, e attualmente preparatore dei portieri della nazionale di Kiev.
In un’intervista alle emittenti locali Zavarov, nato a Lugansk, città che si trova nel sudest del Paese, ha affrontato il problema della coscrizione e ha dichiarato senza mezze misure: «Voglio dire solo una cosa. Non combatterò mai il paese dove vivono la mia famiglia e i miei figli e dove sono seppelliti i miei avi. Voglio solo la pace».
Renitenti alla leva
La coscrizione di Zavarov e Syvukha è stata confermata da Pavel Ternovoy, mEsplora il significato del termine: embro della Federazione calcistica ucraina che ha sottolineato come siano 89 i membri dell’organizzazione sportiva ad essere stati richiamati alle armi: «Posso ribadire che molti membri della Federcalcio ucraina sono stati richiamati alle armi. Tra questi ci sono anche Alexander Zavarov e Yurly Syvukha, C’è una guerra in corso. Ogni cittadino deve comprendere ciò che sta succedendo».
A quanto sembra Zavarov non è l’unico coscritto che si rifiuterà di combattere. Secondo fonti di Russia Today circa 7500 soldati ucraini sarebbero stati già perseguiti penalmente per inadempienza al servizio di leva. Questi ultimi sono anche incentivati a non combattere da un proclama di Vladimir Putin che ha fatto sapere che i renitenti alla leva ucraini saranno accolti in Russia e potranno soggiornarci tutto il tempo che voglionoembro
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